venerdì 9 aprile 2010

John Elkann come l'Innominato dei Promessi sposi. La lettera di Luciano Moggi

Il quotidiano Libero ha pubblicato una lettera aperta di Luciano Moggi nella quale John Elkann viene paragonato all'Innominato dei Promessi sposi.

Carissimo Elkann, trovo francamente sorprendente leggere dalle colonne
del Corriere della Sera del suo risentimento nei confronti di chi ha
tacciato la Juventus, da lei condotta a senso unico durante Calciopoli,
di essere stata parte attiva nel formulare ed accettare la propria
condanna.
Vede Elkann, quando si è dalla parte della verità e quando si ha la
responsabilità di una onesta storia centenaria e della dignità di
quindici milioni di tifosi che nella Juventus si sono immedesimati e
delle sue vittorie hanno gioito insieme alle proprie famiglie, allora si
ha l’obbligo morale di affrontare le ingiustizie e le falsità, con
coraggio e sacrificio, come la storia personale e professionale di chi
Le scrive testimonia. Le ricordo che prima ancora dell’inizio del
processo sportivo, Lei, probabilmente non troppo sorpreso per quanto
stava accadendo e già proiettato verso il glorioso futuro sportivo che
attualmente rallegra i tifosi bianconeri, considerando i recenti
successi nazionali ed internazionali che la nuova dirigenza ha saputo
collezionare, aveva già deciso di abbandonare me e Giraudo al nostro
destino, rinunciando a difendersi ed anzi, cosa ancor più grave, dando
mandato al suo difensore di accettare supinamente qualsiasi decisione.
Tuttavia i suoi istinti suicidi non si erano ancora placati se è vero,
com’è vero, che all’indomani della presentazione del ricorso al Tar, nel
settembre del 2006, per l’annullamento delle sentenze sportive e per la
sospensione dell’inizio del campionato in attesa di un processo più
giusto ed equo, Lei decideva che quel ricorso andasse ritirato e che le
decisioni della Federazione non andassero contestate ma servilmente
accettate, con pubblici ringraziamenti di Blatter a Montezemolo!
Durante il secondo filone di indagine, quello cioè delle presunte Sim
estere denominato Calciopoli 2, la Juventus, in quell’occasione
assistita da Franzo Grande Stevens, piuttosto che difendersi, come ho
efficacemente fatto io, ha preferito patteggiare e pagare 300 mila euro!
Nemmeno una mente fervida ed imprevedibile come quella di Alfred
Hitchcock avrebbe mai immaginato che la vittima di una macchinazione
potesse diventare con un colpo di teatro a sua volta colpevole… E invece
lei c’è riuscito, al processo di Torino.
In quella comica (se non fosse tragica…) vicenda, la Juventus da Lei
condotta, non si è solo limitata a non difendere sé stessa ed i
dirigenti che l’hanno onestamente servita per 13 anni di successi e
vittorie “a costo zero” – come direbbero i suoi esperti di marketing
nella fase di lancio di una nuova vettura – ma addirittura ha accusato
me e Giraudo e Bettega (perché no?) di comportamenti illeciti in ambito
economico-gestionale,poi puntualmente smentita da un attento esame da
parte del giudice. Si ricordi che quell’assoluzione vale per Lei come
una condanna.
Leggo che in un comunicato ufficiale la Società Juventus «confida che le
istituzioni e gli organi di giustizia sapranno assicurare parità di
trattamento per tutti, come d’altronde la società e i suoi difensori
richiesero nel corso del processo sportivo del 2006» (!!!). Lei Elkann,
con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda
l’Innominato dei Promessi Sposi, che dopo una notte di travaglio morale
ed esistenziale decide di convertirsi e di dare una svolta positiva alla
sua vita. Certo verrebbe da chiedersi dove sia stato e cosa abbia fatto
e letto in questi lunghi quattro anni, per accorgersi solo adesso che la
Juventus, quella sana e vincente della triade, è stata vilipesa e
mortificata ingiustamente, oltreché accusata da prove parziali e
contraddittorie.
Mi domando, inoltre, che cosa voglia intendere quando parla di «parità
di trattamento che la difesa della Società avrebbe chiesto durante il
processo sportivo». Non certamente l’aver proposto ed ottenuto la
retrocessione, la revoca di scudetti vinti onestamente sul campo, la
svendita di una rosa di giocatori di livello mondiale ed il
rafforzamento dell’Inter a costi promozionali!
A pensar male si fa peccato, ma spesso si individua la verità e chissà
se dietro questo suo ravvedimento non ci sia il tentativo di sviare
l’attenzione dai disastri sportivi che la Sua illuminata gestione ha
saputo regalare ai tifosi. Vuoi vedere che quel diavolo di Moggi sta
tornando di nuovo utile a Lei e alla Juve dopo anni di battaglie
giudiziarie e sofferenze solitarie?

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