martedì 9 febbraio 2010

CICLISMO, BALLERINI; CIARDI: UNA PARTE DI ME E’ MORTA CON FRANCO

"Non doveva finire così. Non doveva. Sono un sopravvissuto solo perchè sono vivo. In quello che è successo, una parte di me è morta". Così il pilota Alessandro Ciardi parla dell'incidente che è costata la vita al ct del ciclismo Franco Ballerini. "Mi ricordo il suono della voce di Franco. La contentezza di quando ci siamo stretti la mano in macchina, prima di partire - racconta Ciardi in un'intervista alla Gazzetta dello Sport -. Stavamo cominciando una giornata di divertimento. Quel gesto, quell'entusiasmo, erano una spinta. Mi garbava che Franco fosse così felice. Ero orgoglioso che avesse scelto di correre al mio fianco. Con lui si era creato in poco tempo un vero rapporto. Era un simbolo sportivo, uno che nella vita aveva scritto grandi pagine. E da un uomo così, pensavo, si può solo imparare".
Ricoverato nel reparto di traumatologia dell'ospedale di Pistoia dopo aver riportato fratture al bacino e all'osso sacro, Ciardi racconta: "Ci si era ritrovati la sera prima. Tornava dalla gara di ciclismo di Donoratico, ma era passato apposta per rifare un giro del percorso e prendere nota degli ultimi cambiamenti, Franco era così: non lasciava nulla al caso". "Mi sento mortificato, deluso, addolorato - continua Ciardi -. Io ero in sicurezza, sapevo quello che facevo. Non azzardo mai quando le cose non sono chiare, la macchina era a posto, quella strada la conoscevo bene perchè è vicino casa, quella curva a destra l'avrò fatta in prova 6-7 volte, non so cosa mi ha fregato, forse il fango finito su una ruota oppure altro, ma è successo tutto così velocemente che non mi sono reso conto".
(09/02/2010) (Spr) http://tinyurl.com/y9nhoc3

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